NUOVO OSPEDALE MADRE TERESA DI CALCUTTA
INFO
Sede: Monselice (PD)
Committente: Azienda ULSS 17 – Padova Sud
Periodo lavori: 2013 – 2015
Importo complessivo lavori: 138 milioni di euro
Il Nuovo Polo Ospedaliero Unico per Acuti dell’ULSS n. 17 è collocato su una superficie totale di 250.000 mq, pari a 30 campi di calcio. E’ stato costruito con l’impiego di 63.000 mc di calcestruzzo, di 12.000 m di pali di fondazione, di 670 Km di cavi elettrici e linee dati, la stessa distanza che intercorre tra Torino e Roma, di 6.200 t di acciaio, pari al peso di 4.000 automobili, di 80.000 mq di pareti in cartongesso, di 52.000 mq di pavimenti complessivi. La sinergia tra l’impiego di materiali performanti e forza lavoro qualificata (fino a 600 operai contemporaneamente presenti o organizzati in turni) ha permesso la realizzazione di un ospedale d’eccellenza, rivolto ad un bacino di utenza di 46 comuni con 450 posti letto, 10 sale operatorie, 1850 parcheggi esterni. Si tratta di uno dei più moderni ospedali d’Italia, realizzato in tempi brevissimi sulla base di un evoluto progetto definitivo basato sul concetto dell’ospedale umanizzato “orizzontale” e con le degenze suddivise secondo il principio dell’intensità delle cure, messo a punto da un team interdisciplinare internazionale che ha coordinato il gruppo di lavoro e curato la progettazione impiantistica, ambientale e il coordinamento della sicurezza. L’ospedale è stato pensato come struttura ‘aperta’, integrata nel contesto paesaggistico in cui si inserisce, attenta a recepire le profonde relazioni ed interazioni tra architettura, tecnologia ed ambiente. È stato realizzato un ospedale per acuti ad alto contenuto tecnologico ed assistenziale che è al tempo stesso un luogo di sviluppo della cultura sanitaria, della ricerca e dell’aggiornamento professionale. Infatti l’auditorium che può operare in un contesto integrato con gli spazi della grande hall di ingresso permetterà di organizzare anche corsi di aggiornamento o convegni per gli operatori sanitari.
Molteplici gli accorgimenti adottati che hanno riguardato ad esempio impianti elevatori a basso consumo, riduzione dei fabbisogni energetici mediante la riduzione della produzione di vapore a pressione per umidificazione, limitata agli ambienti più sensibili quali sale operatorie, terapie intensive etc..,sterilizzazione ed il recupero di calore dall’aria espulsa con recuperatori a due stadi, statico e dinamico etc. . Le peculiarità che rendono unica un’opera di tali proporzioni non sono solo riconducibili alle forze fisiche ed intellettuali impiegate per la sua realizzazione, ma anche alle prestazioni energetiche che già in fase progettuale ci si proponeva di raggiungere e che in fase realizzativa hanno comportato un’attenta valutazione di tutti gli aspetti ivi connessi. Il nuovo polo ospedaliero vanta infatti la riduzione del 27% del consumo di energie primarie rispetto ad un altro ospedale comunque a norma, ed il contenimento delle emissioni inquinanti in atmosfera, sia attraverso soluzioni passive, sia attraverso alcuni accorgimenti impiantistici volti alla riduzione dei consumi elettrici e dei fabbisogni termomeccanici ed alla produzione di energia termica. L’adozione di un’illuminazione esterna con corpi illuminanti a led ad alta emissione e di sistemi per la regolazione del flusso luminoso, di un illuminazione artificiale interna con l’uso esclusivo di corpi illuminanti a led e domotica diffusa in tutti gli ambienti con accensione/regolazione automatica, l’installazione di un campo fotovoltaico e di un campo solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria, la realizzazione di un impianto geotermico a pompe di calore con 1.300 sonde verticali inglobate nei pali di fondazione sono solo alcuni esempi rappresentativi delle scelte impiantistiche effettuate. La facciata principale dove si apre l’entrata dell’ospedale si sviluppa per più di 200m. Essa è caratterizzata dal volume vetrato della grande hall d’ingresso, la cui curva dialoga armoniosamente con la geometria della copertura a onda. Questa parte vetrata è ubicata tra i due edifici del day surgery e degli ambulatori chirurgici (ad ovest) e degli ambulatori (ad est).
Principali dati di intervento:
Area d’intervento: 250.000 mq
Posti letto: 447 posti letto, di cui un terzo in camere singole, così suddivisi:
– 342 per posti letto ordinari:
– 148 area medica
– 144 area chirurgica
– 50 area materno infantile
– 72 per attività diurna
– 42 area medica
– 24 area chirurgica
– 6 area materno infantile
– 33 per terapia intensiva e subintensiva
L’atrio monumentale del colonnato tripode supporta lo sbalzo della copertura e va a formare porticato di protezione contro le intemperie o l’eccessiva luminosità. Porticato e copertura a onda sono elementi salienti dell’edificio futuro e ricordano alcune opere maggiori della storia dell’architettura ospedaliera. La volumetria esterna e interna di un ospedale deriva dalle esigenze funzionali e tecniche relative a questo tipo di edificio di grande tecnicità. La grande copertura a “onda”, che unisce le tre parti dell’edificio e ricopre le infrastrutture tecniche in terrazza, è l’elemento più caratteristico del futuro ospedale. Questa copertura fornisce all’insieme un’immagine accogliente, dinamica e decisamente contemporanea che gli permetterà di diventare un segno architettonico importante, l’inizio dello sviluppo e dell’evoluzione della zona. Infine, la sua figura può essere considerata come la corrispondenza architettonica delle colline dei dintorni. La copertura aggetta poi su una parte delle facciate nord e sud, e presenta dei volumi aggiunti o arretrati rispetto al filo verticale delle facciate. Questa disposizione, che da all’ospedale la sua specificità, crea anche dei ballatoi esterni usati dal personale incaricato del mantenimento delle facciate.