RIQUALIFICAZIONE, CONSOLIDAMENTO E BONIFICA DELL’EDIFICIO DENOMINATO “CATTEDRALE” NELL’ AREA EX-BREDA
INFO
Sede: Pistoia
Committente: Comune di Pistoia
Periodo lavori: 2011 – 2012
Importo complessivo lavori: 2,9 milioni di euro
IL PROGETTO
L’Edificio denominato “Cattedrale” è un fabbricato industriale realizzato a partire dal 1919 e completato nel 1933 come reparto di carpenteria pesante dello stabilimento “San Giorgio” di Pistoia, che fu fondato nel 1907 per la costruzione di automobili e che pochi anni dopo fu convertito all’industria ferroviaria. Il grande edificio, lungo in origine 140 metri e largo 20 metri, è il più grande edificio dello stabilimento ed è stato costruito in tre fasi in relazione alle necessità e allo sviluppo della “San Giorgio”; al suo interno era possibile il ricovero di vagoni ferroviari disposti su più file, con accesso diretto dalla limitrofa stazione ferroviaria di Pistoia. La capacità di espansione dell’edificio era connessa alla struttura modulare che è composta da una doppia fila di pilastri che sostengono capriate trasversali di grande luce.
L’edificio ha assunto questo nome evocativo per la grandiosità della sua struttura che racchiude un’ampia superficie coperta che si dilata per una lunghezza considerevole sotto una copertura a doppia pendenza sorretta da sottili capriate in cemento armato. Dopo la chiusura dello stabilimento, la “Cattedrale”, come altri fabbricati di importante rilevanza in termini di “archeologia industriale” è stata acquistata dal Comune di Pistoia per riconversione del comparto industriale in un nuovo quartiere alle porte del centro storico. Visto l’importante valore architettonico e l’irrinunciabile testimonianza storica di un sito produttivo che ha ospitato tanti lavoratori e che ha contribuito alla crescita economica dell’industria pistoiese, l’Amministrazione Comunale ne ha promosso il recupero e il riutilizzo come spazio di interesse pubblico. La “Cattedrale” si configura come una grande piazza coperta e come tale il progetto di recupero ne ha destinato l’uso a spazio per pubbliche esposizioni, manifestazioni ed iniziative culturali e fieristiche.
Il progetto ha previsto il recupero e il consolidamento di tutte le componenti strutturali, in modo da garantirne la conservazione ed adeguarne le caratteristiche alla nuova funzione pubblica. Essendo l’edificio tutelato ai sensi del Testo Unico dei Beni Culturali sono state conservate tutte le caratteristiche estetiche e formali originarie, evitando alterazioni sia nell’articolazione degli spazi che nelle partiture architettoniche. L’impianto dell’edificio, semplice e maestoso, caratterizzato da prospetti con grandi finestroni scanditi da colonne in cemento armato con mensole, è stato conservato mantenendo le componenti materiche e ripristinando i rapporti cromatici originari. La copertura, una volta bonificata dalla copertura esistente in amianto, è stata ricostruita con pannelli leggeri completi di pannelli solari. All’interno è stato mantenuto il grande carroponte con cabina originario. Per mantenere la memoria storica della produzione ferroviaria del sito i locali igienici e tecnici sono stati allocati in cabine che evocano dei vagoni ferroviari e che si affacciano anche esternamente attraverso le due facciate trasversali, delle quali una interamente vetrata.
LAVORAZIONI
Il recupero del grande edificio industriale ha comportato lavorazioni di consolidamento e di risanamento delle strutture in calcestruzzo e in muratura esistenti. Al fine di permettere la conservazione degli elementi originari ed evitare la variazione dei rapporti di equilibrio esistenti sono state adottate soluzioni che privilegiano il mantenimento delle sezioni sottili che conferiscono leggerezza all’intero fabbricato, evitando di maggiorare tutti i componenti con incremento eccessivo delle sezioni resistenti.
Per conseguire il recupero delle capacità di resistenza originarie di pilastri, setti e murature è stato quindi necessario procedere con placcaggi in materiali compatibili con i manufatti esistenti. Le fondazioni del fabbricato sono state accuratamente sondate e opportunamente consolidate procedendo per zone non contigue, al fine di evitare sollecitazioni alla struttura complessiva. I pilastri, disposti su file modulari, sottoposti al carico delle capriate e caratterizzati da un livello di degrado molto grave con ammaloramento delle armature ed esposizione dei ferri a vista, sono stati bonificati e rinforzati con armatura aggiuntiva, ricollegata adeguatamente alle fondazioni. È stata eseguita una incamiciatura in calcestruzzo armato di spessore ridotto che permette il recupero delle caratteristiche di resistenza. Anche i setti murari sono stati rinforzati migliorandone l’incastro con le camicie di rinforzo dei pilastri, conseguendo una struttura complessiva maggiormente stabile grazie alla formazione di controventi più solidi. Le murature originarie sono state mantenute provvedendo alla completa pulitura dei giunti in malta decoesi e alla ripresa con nuovi giunti in malta.
L’intervento più significativo è stato compiuto sulle sottili capriate in calcestruzzo armato, soprattutto per migliorare il comportamento sismico complessivo del fabbricato e migliorare le condizioni di vincolo in appoggio sui pilastri. Dal punto di vista materico le capriate presentavano un buon livello di conservazione; Le sezioni maggiormente sollecitate sono state sottoposte a placcaggio con nastri in fibra di carbonio per incrementarne la resistenza a momento in caso di sollecitazioni rotazionali. La copertura è stata completamente ricostruita sul lembo estradossale delle capriate poiché la vecchia copertura era stata precedentemente rimossa e bonificata a causa dell’alto contenuto di amianto. L’orditura, al fine di mantenere le caratteristiche di leggerezza dell’intero apparato strutturale, è stata realizzata con arcarecci in legno lamellare. Gli elementi lignei sono stati collegati alle capriate con connettori metallici fissati su opportune piastre a sella. Per ripristinare un sistema di controvento della copertura efficace ma non invasivo sono state realizzate travi disposte a “croce di Sant’Andrea” sulle estremità opposte dello sviluppo intradossale della copertura. Sull’orditura in legno lamellare sono stati installati pannelli coibentati con pannelli solari integrati, che contribuiscono al fabbisogno energetico dell’edificio.
CANTIERE
Le dimensioni considerevoli del fabbricato hanno comportato l’impianto di un cantiere articolato che ha dovuto assolvere a due funzioni fondamentali: il sostegno e il puntellamento delle strutture labili in corso di consolidamento e l’installazione in sicurezza dei nuovi compomenti tecnologici, delle carpenterie e della copertura. Il cantiere ha interessato un’area nevralgica del comparto urbano adiacente al centro storico, nelle immediate vicinanze della stazione ferroviaria e del sottopasso di collegamento con la porzione meridionale della città, pertanto è stato necessario contenere l’area dello stesso in ambiti di minimo impatto sul traffico e sulle attività adiacenti. In particolare è stato necessario attuare le misure di contenimento tali a rendere compatibile l’attività del cantiere con le adiacenti funzioni della sede universitaria di Pistoia e della nuova biblioteca municipale. Sono stati adottati pannelli antirumore e teloni di contenimento per le polveri, distribuiti su tutti i prospetti del fabbricato. Particolare attenzione è stata riservata ai dispositivi per il sollevamento, dovendosi garantire lavorazioni diffuse su tutta la copertura a decine di metri di altezza. Il sollevamento esterno è stato effettuato con l’impiego di una gru del tipo “city-crane” a ridotto ingombro, posizionata sul fianco dell’edificio per consentire il mantenimento di corsie di accesso all’area di cantiere. Il sollevamento interno è stato effettuato con autogru che hanno consentito di raggiungere agevolmente la quota delle capriate e della nuova copertura. La necessità di trattare migliaia di metri quadrati di superficie in muratura con idropulitura ha comportato uno studio accurato delle condizioni di smaltimento delle acque di lavaggio e dei residui di pulitura, con opportuno incanalamento in fosse di smaltimento. Lo smaltimento dei rifiuti è stato eseguito osservando rigorosamente criteri di differenziazione e di conferimento a centri di raccolta specializzati in quanto l’edificio, vista la sua origine di opificio industriale, poteva dar luogo a forme di inquinamento dovute all’ammaloramento ed imbibizione con sostanze tossiche dei materiali di risulta.