RESTAURO DEL COMPLESSO MONUMENTALE DI SANTA MARIA DELLA SCALA
INFO
Sede: Siena
Committente: Comune di Siena
Periodo lavori: 2004 – 2008
Importo complessivo lavori: 6 milioni di euro
IL PROGETTO
Il progetto per il recupero e il restauro dell’intero complesso monumentale a seguito di un concorso internazionale è stato affidato fin dal 1992 al Prof. Arch. Guido Canali di Parma. Gli interventi eseguiti da CMSA, presente quasi senza soluzione di continuità, partono fin dalle “Demolizioni” e sono proseguite, con successivi appalti, con il restauro della Chiesa della Santissima Annunziata, la realizzazione del Museo Archeologico, della Biblioteca e Fototeca Briganti, della sistemazione della “Strada Interna”, di parte del recupero del “Modulo Marcacci” destinato ad ospitare mostre temporanee e convegni.
La strada interna, nata come percorso a cielo aperto, preesistente all’ospedale, fiancheggiata da resti di strutture di epoca tardoantica, la strada costituisce un vero e proprio itinerario interno che permette il collegamento tra piazza della Selva e la corte della cisterna (Corticella). Nella progressiva espansione verso valle l’ospedale trecentesco ingloba e copre la via pubblica e lungo il suo percorso si distribuiscono gli spazi funzionali, granai, ‘cellieri’, ‘guardarobba’, rimesse e spazi per gli animali. Il suo tratto iniziale verso la piazza era scandito da una serie di portali che davano accesso ai diversi ambienti funzionali. Gli ambienti che si aprono salendo sul lato sinistro della strada sono contraddistinti dall’alternanza di vani costruiti a mattoni e gallerie scavate nell’arenaria. Prossima alla parte terminale della strada è ancora conservata la voragine del carnaio, inserita nel percorso “Siena. Racconto della città dalle origini al Medioevo”: inglobata tra le murature e le pareti in arenaria essa conserva una sezione di corpi ammassati a strati gli uni sugli e sigillati da strati di calce, probabilmente da riferire ad eventi epidemici che colpirono la città.
E’ stato eseguito inoltre un delicato intervento di sottofondazione per un pilastro del secondo livello interrato, in quanto gli scavi archeologici preliminari hanno evidenziato un pericoloso stato di compromissione della fondazione originale; il pilastro è rimasto “sospeso” per tutta la durata dell’operazione di ricostruzione della stessa, realizzato mediante l’impiego di un collare in acciaio posto saldamente attorno alla base del pilastro e poi unito con due travi di acciaio le cui estremità non erano incorporate nella muratura esistente. E’ stato possibile introdurre una passerella di vetro lungo il perimetro delle aree interessate dagli scavi archeologici lasciando aperta la vista ai fruitori delle sale, creando la sensazione di stare su un “tappeto sospeso a mezz’aria”. Sono stati eseguiti interventi di rinforzo strutturale dei pavimenti originali in legno, innervando le mastodontiche travi esistenti con barre in acciaio e resina epossidica, garantendo la resistenza al fuoco R60.